Descrizione
“Il 10 novembre 1938, alcuni teppisti lanciarono pietre contro la nostra casa, rompendo tutte le finestre. Quello stesso giorno la polizia arrestò mio padre e mio nonno, mentre mia madre, mia nonna ed io riuscimmo a nasconderci in un capanno fino a quando tutto tornò tranquillo. Quando venimmo fuori, scoprimmo che tutti gli uomini ebrei della città erano stati portati a Dachau. A mio padre e a mio nonno fu permesso di tornare a casa qualche settimana dopo, ma nel maggio seguente mio nonno morì di un attacco di cuore.
Avevo 7 anni quando venni deportata con i miei genitori nel ghetto di Theresienstadt, in Cecoslovacchia. Quando arrivammo, ci presero tutto, ad eccezione dei vestiti che indossavamo e della mia bambola, Marlene. Le condizioni di vita nel campo erano dure, tanto che le patate valevano quanto diamanti. Ero malata per la maggior parte del tempo, ed ero affamata e impaurita. Per il mio ottavo compleanno, i miei genitori mi regalarono una piccola torta di patate con un pizzico di zucchero; per il mio nono compleanno, invece, un vestito per la mia bambola, fatto di stracci; e per il mio decimo compleanno, una poesia scritta da mia madre”. (Testimonianza di Inge Auerbacher, deportata a Theresienstad e liberata l’8 maggio del 1945)
La Giornata della Memoria si celebra a livello internazionale, ogni anno, il 27 gennaio, giorno della liberazione di Auschwitz, avvenuta nel 1945. Attraverso questa commemorazione, si onorano le vittime della Shoah e si promuove la riflessione sul valore della memoria storica perchè, come ci ricorda Primo Levi, deportato proprio ad Auschwitz e “salvato” grazie alla sua professione di chimico, “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
Oggi, come ogni giorno, la conoscenza e la memoria ci aiutano ad essere consapevoli del valore dell’umanità e a non ripetere più gli orrori commessi nel passato, in particolare nel corso del Novecento.
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Ultimo aggiornamento: 27 gennaio 2025, 09:16