Oggi si celebra la Giornata internazionale della donna. Fu nel 1921 che si pensò a una data mondiale, per ricordare un avvenimento verificatosi durante la Rivoluzione di febbraio in Russia. Quell’8 Marzo 1917, oltre a tutti gli uomini in rivolta e soldati sfiancati dalla mancanza di viveri e mezzi al fronte (era in atto la Prima Guerra Mondiale), anche molte operaie russe scesero in strada a protestare contro lo zar. Perciò questa data viene ricordata come determinante per la storia del genere femminile. La mimosa, pianta dai pallini gialli originaria dalla Tasmania, è diventata “il fiore” simbolo da regalare alle donne in questa data. L’unione Donne Italiane (U.D.I.) cercava un fiore col quale si potesse celebrare la prima Festa della Donna del Dopoguerra. La scelta fu quasi obbligata fiorendo la mimosa proprio all’inizio del mese di marzo con costi contenuti. La radice spagnola deriva dal verbo mimar che significa accarezzare, termine che si ricollega alla sfera della sensibilità femminile. In realtà l’origine di questa ricorrenza si deve al clima politico di inizio ‘900, quando la popolazione femminile cominciò a reclamare con insistenza e con azioni dimostrative pubbliche maggiori diritti, tra cui, il diritto al voto. Il lavoro delle “suffragette” inglesi per reclamare il diritto al voto femminile predispose alla scelta di dedicare una giornata alla figura femminile. Proprio in occasione di questa giornata occorre ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche ottenute contro le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggi oggetto in diverse parti del mondo.